Durante un terremoto una porzione di superficie terrestre si muove rispetto al resto del pianeta e in particolare rispetto a un sistema di riferimento in cui il suo baricentro è fermo. Ma come si fa a misurare lo spostamento del terreno con uno strumento che poggia direttamente su di esso? Il sismografo è uno strumento studiato appositamente per risolvere questo problema e tracciare i movimenti della superficie terrestre al passaggio di un’onda sismica.
È formato da un rotolo di carta che scorre, al cui centro poggia un indice che, al passare del tempo, traccia un segno rettilineo in assenza di scosse. L’indice può scorrere in una direzione lungo un segmento ed è collegato a una molla che assorbe i movimenti del terreno per evitare che gli vengano trasmessi. In questo modo l’indice risulta fermo anche quando la Terra gli trema sotto. Il rotolo di carta, invece, è solidale al terreno e durante un sisma va avanti e indietro rispetto alla punta scrivente.
Quando il terreno si muove, anche la carta si muove sotto il pennino e la traccia non è più una retta, ma una curva che si discosta dal centro. Un sismogramma ci dice sia quanto si è spostato il pennino dal centro della carta, sia quando tale spostamento si è verificato: la curva è, di fatto, il grafico spazio-tempo del moto del pennino e lo scorrimento della carta rappresenta il passare del tempo.
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lunedì 26 ottobre 2020
#5 COME FUNZIONA UN SISMOGRAFO?
https://www.lemiescienze.net/modellamento_terremoti_vulcani/medie/sismografo.htm
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